
Workshop Ginnastica Addominale Ipopressiva
15 Luglio 2016
Mutande? Meglio toglierle!
3 Agosto 2016Ammettiamolo, l’incontinenza urinaria è una bella seccatura, quando meno te lo aspetti, una risata, uno starnuto, la tosse che non vuole andare via, perdi pipì. E’ un problema fastidioso che se ignorato diventa insopportabile.
Che tu sia una trentenne o un’ultra cinquantenne, non affrontare l’incontinenza urinaria può peggiorare il problema e da episodi sporadici, con piccole fughe, può trasformarsi in un problema più difficile da gestire.
Sarò noiosa e ripetitiva, ma è fin troppo comune che i problemi delle donne, come ad esempio il post partum o la menopausa, siano gestiti, nel mondo delle discipline corporee, assegnando esercizi di spremitura della vagina e dell’ano.
…gambe incrociate: strizza la vagina…posizione della foglia: strizza la vagina… ponte:strizza, strizza, strizza…
Ciò avviene perchè si pensa che, alla base del problema, ci sia un pavimento pelvico ipotonico.
Forse non lo sai, ma un sacco di donne incontinenti non hanno ipotonia dei muscoli pelvici, ci sono casi in cui la perdita di pipì è data una vagina troppo stretta e poco elastica.
Incontinenza urinaria non solo corpo… anche emozioni.
il pavimento pelvico è un riflesso dello stato del corpo e delle emozioni, poiché è uno dei luoghi che maggiormente raccoglie lo stress quotidiano.
Posso assicurarti che vedo spesso persone, con disfunzione del pavimento pelvico, come ad esempio l’incontinenza urinaria, peggiorare a fronte di stress emotivi importanti (lutto, trasloco, shock, divorzio, ecc).
Se hai incontinenza urinaria è probabile che tu abbia uno squilibrio fisico, emotivo.
Quello che cerco di comunicarti è che, non è solo una questione che riguarda il tuo pavimento pelvico, se ti prendi cura solo della pelvi, significa non andare alla radice del problema.
Il corpo è collegato, non puoi pensare di isolare un problema da tutto il resto. Così l’ incontinenza urinaria può essere, ad esempio, la risposta di un problema al piede che se trascurato può coinvolgere i fianchi e arrivare fino alla schiena, oppure, essere un riflesso di aspetti della tua vita non ben focalizzati.
Di seguito un video che spiega e dimostra come le emozioni possono esprimersi nel nostro corpo.
Come terapista sono convinta che portare la persona ad acquisire maggior familiarità con il proprio corpo, cercando di liberare e recuperare un equilibrio, sia di gran lunga più efficace e duraturo nel tempo.
Viviamo tempi in cui la connessione con il nostro corpo si è persa, non siamo più in grdo di fermarci e rilassarci e se lo stress è ripetuto nel tempo, il corpo perde l’infinita gamma di movimento in suo possesso, diventando rigido, monotono, debole.
Connettersi significa essere in grado di ascoltarsi, essere consapevoli, rispettarsi, seguire i ritmi naturali che il corpo chiede, affondando nelle viscere e vivendo le nostre emozioni.
Penso che sia inutile eseguire perfettamente un esercizio riabilitativo, se non vi è un ascolto profondo di sé, se non vivi l’esperienza fisica arricchita dalle sensazioni e dalle emozioni, sarebbe come imparare una poesia a memoria e non comprenderne il significato.