Perdita di pipì? cattivi odori? Non e’ normale!
3 Dicembre 2013Sport e controllo pelvi perineale
19 Ottobre 2014Tumore alla prostata, storia di un uomo operato
“Tumore alla prostata, l’intervento chirurgico e la preoccupazione di guarire al meglio e in tempi rapidi”
“Del tumore alla prostata ne sentivo parlare da altri. Sono sempre stato bene, mai una malattia, un ricovero.
L’inverno scorso iniziai a percepire un malessere generale che non andava via, la visita urologica e gli approfondimenti mi portarono nel giro di poco tempo a sottopormi ad un intervento chirurgico di prostatectomia totale per tumore alla prostata.
In quel momento ti preoccupi solo di togliere il tumore, non pensi al dopo, alle conseguenze e a cosa fare.
E’ stato solo il giorno della dimissione che realizzai che non era finita, non avrei piu’ eiaculato, che avrei avuto problemi di incontinenza urinaria e di deficit erettile.
Dalla certezza della diagnosi all’incertezza della ripresa, non mi era dato di sapere, ne quanto ne come avrei recuperato”.
Incontrai il signor P. dopo circa 10 giorni dall’intervento chirurgico per tumore alla prostata, da buon paziente inizio’ subito a eseguire le indicazioni riabilitative che gli diedero prima di dimettersi:
“…Contragga l’ano ed i glutei molte volte durante il giorno…”
La conseguenza fu di un dolore che dall’ano si diffuse ai glutei e alle gambe, e la conseguente difficolta’ durante la defecazione.
Dopo un periodo di riposo e di ripresa dall’intervento chirurgico (20 -30 giorni) io e il signor P. “iniziammo” la Riabilitazione Pelvi Perineale.
Cambiamenti comportamentali, chiarimenti, esercizi propriocettivi, pelvici e posturali hanno contribuito nel giro di 3 mesi a risolvere il 70 % del problema.
Il recupero del controllo urinario va di pari passo al recupero della capacita’ erettile, ma il signor P. era focalizzato sul controllo urinario, escludendo la possibilita’ di risolvere la disfunzione erettile. Me ne parlava con mezze frasi, con rassegnazione, riportandomi l’esperienze di altri, che avevano subito lo stesso destino e non avevano risolto.
L’impatto emotivo fu cosi’ forte, che la sessualita’ venne messa in discussione dalla diagnosi, era un argomento che non lo riguardava più, aggiunto ai problemi d’incontinenza urinaria, cercava di rassegnarsi all’idea di vivere dignitosamente… una “vita senza sessualità’ ”.
La comunicazione chiara, semplice e diretta e’ stata la chiave di volta, rendendo ancora piu’ efficace e coinvolgente il percorso riabilitativo intrapreso.
Ora, il signor P. è solo a meta’ strada, ha compreso che le risorse personali non finiscono con l’intervento chirurgico, la possibilita’ di recuperare e’ sempre attiva!
Forse per qualcuno il recupero e’ totale, per altri parziale, cio’ dipende dalle condizioni di partenza individuali,come ad esempio l’estensione del tumore alla prostata e il tipo di intervento, radicale o parziale, ma un contributo importante arriva dalla consapevolezza di essere gli artefici del proprio star bene.