Sport e controllo pelvi perineale e’ fondamentale, sia che si tratti di atleti professionisti, di giovani emergenti e anche per chi lo pratica a livello amatoriale.
Da anni la ricerca scientifica pone la sua attenzione agli sport e controllo pelvi perineale, durante le attività ad alto impatto fisico e alle sue ripercussioni in merito alla salute dello sportivo.
Si parla di una serie di attivita’ sportive che coinvolgono uomini e donne, calcio, pallavolo, basket, atletica, ciclismo, ecc.
I disturbi ricorrenti negli sportivi sono:
Gli aumenti pressori addominali, le torsioni, gli slanci e gli schatti continui, frequenti ed intensi, possono essere l’inizio delle problemi a carico del pavimento pelvico.
Nel 1993 James Hay (The Biomechanics of sport techniques) studio’ l’impatto del piede al suolo in diverse attivita’ sportive, evidenziando l’aumento del peso corporeo da 3-4 volte nella corsa, a 16 volte durante l’atterraggio nel salto in lungo.
Una muscolatura rigida e affaticata, porta con se un tessuto connettivo lasso con conseguente de-scensus del pavimento pelvico, e sofferenza neuro-muscolare.
La zona pubica e’ molto spesso il punto di incontro-scontro delle forze, che arrivano dal basso e dall’alto, in cui il corpo dispiega le sue forze attraverso la flessibilita’, lo spazio, l’accorciamento e l’allungamento equilibrato.
Quando per diverse cause, il corpo non e’ piu’ in grado di lavorare in modo corretto, si irrigidisce e si contrae, il pavimento pelvico insieme alla iperpressione addominale e alle alterazioni della statica pelvica, diventa terreno fertile di problemi pelvi perineali con ripercussioni viscerali (vescica, prostata, apparato gastro enterico).
Lo sport ad alto impatto fisico, soprattutto se protratto nel tempo, richiede un controllo ed una buona competenza pelvi perineale, che se non adeguatamente prevenuti, possano provocare disfunzioni del pavimento pelvico già in eta’ giovanile.
La prevenzione svolta attraverso la riabilitazione del pavimento pelvico nello sportivo, con l’adeguato controllo pelvi perineale e addominale, diventa una risorsa sinergica per il rendimento fisico.
La pubalgia e’ un disturbo frequente negli atleti professionisti, descritta come una sensazione di strappo all’inguine che si irradia verso il pube e l’interno coscia, dopo attivita’ fisica intensa, in alcuni casi si presenta anche a riposo.
Definita “patologia da sovraccarico” la cui origine risale ad una serie di microtraumi ripetuti nel tempo, che riguardano la parete addominale, il pube, il pavimento pelvico, le gambe e i piedi.
Colpisce calciatori, regbisti, tennisti, marciatori, ma anche donne in gravidanza e “sportivi della Domenica”.
Se la pubalgia e’ frequente nei calciatori professionisti, l’incontinenza urinaria lo e’ nelle donne atlete, quali ad esempio le podiste, le pallavoliste, sollecitate continuamente da sobbalzi e alterazioni pressorie che condizionano a tal punto da perdere il controllo degli sfinteri e contribuire alla comparsa del prolasso.
Da uno studio condotto nel 2014 (Clin Exp Obstet Gynecol. 2014; 41 (6): 671-6Schettino M, Mainini G, Ercolano S, Vascone C, Scalzone G, D’Alessi D, Tormettino B, Gimigliano F, Esposito E, Di Donna MC, Colacurci N, Torella M), che ha coinvolto 105 giocatrici di pallavolo, e’ risultato che:
La riabilitazione del pavimento pelvico, interviene affinche’ i disturbi che compaiono in giovane eta’ non si cronicizzino fino a diventare disagio sociale, familiare e lavorativo attraverso permettendo di svolgere lo sport con adeguato controllo pelvi perineale.